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Il Tappeto Orientale e Persiano
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Il Tappeto di Pazyryk
Il più antico tappeto al mondo.
Le nostre conoscenze storiche non hanno (ad oggi) la possibilità di vantare e mostrare molti reperti agli amanti dell'arte dell'annodatura manuale. Infatti sono pochissimi i tappeti di epoca anteriore al periodo medioevale giunti fino a noi.
L'esistenza millenaria della lavorazione del tappeto era testimoniata solamente dalle opere pittoriche del passato.
In esse erano raffigurati, oltre alle personalità del tempo, anche gli ambienti interni dei palazzi, con relativi ornamenti, tra cui i tappeti, apprezzati e considerati gioielli dai potenti di ogni tempo. Nel 1929 l'archeologo sovietico SERGEJ IVANOVIC RUDENKO, iniziò una paziente opera di ricerca che portò, tra il 1947 e il 1949, al ritrovamento di quello che è tuttora considerato il più antico tappeto al mondo.
Il rinvenimento avvenne nella Siberia meridionale, in uno dei versanti orientali della catena dell'Altai, a non molti chilometri dai confini con la Mongolia, in prossimità di quelli che vengono chiamati dagli abitanti delle zone i pascoli estivi. Vennero portati alla luce quaranta tumuli sepolcrali ricchi di reperti e in uno dei più importanti furono ritrovati due manufatti di cui uno in feltro di circa 30 metri quadri e l'altro in lana finemente annodata oggi conosciuto come il famoso tappeto di Pazyryk. Se l'artefice di questo impareggiabile manufatto (sicuramente un maestro dell'epoca per esecuzione e gusto narrativo), avesse minimamente immaginato che un giorno quella sua opera sarebbe stata ammirata ogni anno da migliaia di persone in uno dei musei più importanti al mondo, chissà con quale altro spirito avrebbe annodato quelle splendide lane. Eppure, nonostante gli svariati secoli trascorsi, quell'uomo (probabilmente di origine persiana come sostengono quasi coralmente tutti gli studiosi e storici mondiali) involontariamente, e grazie ai fattori climatici che ne hanno permesso la conservazione, ci ha donato l'oggi famosissimo (per tutti gli appassionati del settore) Pazyryk.
Grazie al lavoro svolto in quegli anni da RUDENKO, è stato possibile portare alla luce reperti di impareggiabile bellezza e mummie perfettamente conservate. Le condizioni climatiche estremamente rigide, che hanno favorito la formazione di stratificazioni di gelo perenne, hanno permesso una straordinaria conservazione dei reperti e questi a loro volta hanno permesso di rivoluzionare completamente quasi tutte le conoscenze sulle origini della civiltà Sciita. Le stime effettuate dall'equipe datano tali ritrovamenti in un periodo compreso tra il II° ed il V° secolo a.C., periodo al quale risalirebbe il tappeto Pazyryk.
Quasi completamente intatto, perchè trovato congelato nella tomba di un potente capo sciita del tempo, con i suoi 2700 anni il tappeto di Pazyryk può essere sicuramente considerato non solo un semplice manufatto antichissimo ma una vera opera d'arte del tempo. Finemente annodato a mano, in lana e di forma semi quadrata, misura circa 200 x 185 cm. Di qualità e bellezza stupefacente, dimostra quale grado di bravura avessero raggiunto i maestri annodatori in quei tempi lontani. Questo ritrovamento permette di spostare senza alcun dubbio in tempi ancor più remoti la datazione delle prime forme rudimentali di lavorazione dei tappeti. Annodato in maniera fine e serrata (stimabile tra i tremilacinquecento e i quattromila nodi al decimetro quadrato), possiede come struttura decorativa ben cinque bordure (cornici) di cui due più grandi. La prima esterna, più piccola, è costituita da formelle con raffigurazioni stilizzate ed incornicia la bordura più importante e più grande. Questa raffigura in ogni suo lato sette cavalieri posizionati in sella o a terra, a fianco del proprio destriero, in assetto di marcia.
Il totale è di 28 cavalieri e cavalli e questo interessante particolare corrisponde al numero dei cavalieri che si narra trasportarono il trono d Xerces a Persepolis. Segue una splendida bordura formata da fiori stilizzati a forma di croce di Sant'Andrea. Anche in questo caso vi sono molte similitudini con i disegni delineati negli alabastri del palazzo di Assurbanipale (frammenti di tali alabastri sono visionabili nel British Museum di Londra). La quarta cornice, seconda per importanza decorativa, mostra in ogni lato una fila di sei alci finemente decorati. La quinta bordura fa da ornamento al campo centrale nel quale sono disposte ben 24 formelle, identiche tra loro, disposte in sei file da quattro a mò di scacchiera raffiguranti anch'esse lo stesso disegno floreale (croce di Sant'Andrea) presente nella terza bordura.
Attualmente il Tappeto di Pazyryk è esposto nella splendida collezione del Museo Hermitage di Leningrado.
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