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a cura di Piero Evandri

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Maria Giovanna Bonaiuti

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La Poetessa Maria Giovanna Bonaiuti

Il Libro vincitore del I° Premio del

27° Concorso

Santa Maria Ligure 2004

 

Bracconigi sorge su una collina, prospiciente il mare. Spesso i suoi palazzi antichi sono avvolti da una nebbia dorata, luminosa e calda. I suoi abitanti sono una stirpe di buona volontà: trikeki. Pronti a farti sorridere tra le lacrime o preparare fuochi d'artificio per illuminare la notte buia dei tuoi pensieri angoscianti. Lì ognuno può sognare, può trovare il suo giardino segreto, fiorito profumato dove rifugiarsi sempre e senza timore. Tutti possono raggiungere questo paese: è semplicissimo, basta chiudere gli occhi e salire sulle mongolfiere che fanno spola tra tutti i cuori del mondo e la sua stazione. Il sindaco è un grande uomo e un uomo grande, amministra con saggezza e tenerezza, ed è lui il custode dei nostri sogni, delle nostre speranze, dei nostri ideali. E' vicino a lui che ogni cuore spaventato e in fuga può trovare un attimo di tregua. Questo libro gli appartiene, come codice di vita del principato libero di Bracconigi.

 

In copertina:

Immagine tratta dalla festa del fuoco del carnevale di Offida (AP).

Due brevi elaborati estratti dal libro.

PECORE

Da quando non riesco più a dormire,

la notte conto le pecore.

Sono tante, bianche, soffici e stupide.

Obbedienti, in fila, saltano lo steccato.

Mi guardano con i loro occhi acquosi

e dicono cantilenando:

ti portiamo il sonno.

Nessuno mi aveva detto che le pecore;

oltre ad essere tremendamente monotone,

sono anche bugiarde.

INCHIOSTRO

Non credo che domani il sole sorgerà ancora,

oggi il Signore, tremante di rabbia

per l'ultimo eccidio,

ha scagliato una bottiglia di inchiostro

sul cielo degli uomini.

Inoltre:

La poetessa Maria Giovanna Bonaiuti

ha ricevuto sempre nella stessa XXVII Edizione

la Mensione di Merito con la poesia Arturo.

Siamo estremamente lieti dietro autorizzazione della poetessa

di pubblicare l'opera.

 

Arturo

 

I lampioni desolati illuminano quella lieve nebbia d'autunno,

che accarezza malinconica il mio viso.

L'acciottolato bagnato, riflette le ombre oscure della sera.

Un rumore quasi sorridente mi sorprende furtivo, oltre un angolo

inaspettato.....

una macchia lattiginosa illumina rassicurante quella penombra

infreddolita.

E tu compari ansimante e sorridente, nella tua imponenza noncurante,

quasi trascinando un ignaro accompagnatore.

Subito i tuoi grandi occhi di liquida gioia disperdono ogni mio pensiero

sbrindellato dalla solitudine.

Le zanzare raspose e infangate tracciano sentieri di speranza nel mio

cuore inutilizzato, mentre la tua lingua disegna sentieri di luce, nella

mia tristezza.

Sembra quasi che ogni tua carezza prepotente mi dica di non temere.

Una voce irrilevante ti chiama sommessa e quasi

spaventata: Arturo! torna subito qui!

e mentre ti allontani malvolentieri, quasi mi sembra di sentirti

chiamarmi dolcemente: a presto, non aver paura.

E la strada torna quieta e silenziosa,

ma il tuo incanto mi accompagna in quel freddo ora scheggiato di

stelle, a proseguire la nostra favola infinita.

Maria Giovanna Bonaiuti

IL SILENZIO DEL GIARDINO SEGRETO

Anno 2014

 

Il Respiro sottile della vita.

a cura di Marco Delpino - Giornalista ed editore

 

Ci sono immagini ricorrenti in queste pagine: la rugiada, le stelle nel cielo notturno, spesso sono comete, il palpito di piante, fiori e animali ..... Le emozioni sono malinconia, nostalgia, palpiti d'amore e tenerezze nel riverbero della memoria. Il suono preferito è il silenzio, la luce è pura ed adamantina, interrogata dalle ombre. Non a caso si parla subito di un "giardino segreto"; è il luogo che ogni poeta ha, dove rifugiarsi e ritemprarsi; i suoi fiori hanno petali di parole e steli di pause e ritmi; i profumi risaltano dal ritmo dei versi, emanando più dai vuoti che dai pieni del testo.

E' una poesia profondamente lirica, con pennellate paesaggistiche di rara intensità. L'autrice capta le più minute sensazioni del rapporto col mondo naturale e le riproduce, servendosene per creare il "clima" della sua poesia, l'alito di freschezza che si percepisce in ogni verso.

A questo acuto approccio pittorico o forse, meglio ancora, tattile, sonoro e tridimensionale, si sovrappongono spesso le trame esistenziali, il tessuto di memorie e il valore affettivo.

Un esempio particolare di sensibilità è la lirica "Tombino d'amore", dove il sentimento si palesa in un oggetto apparentemente prosaico, diventato però un messaggio d'amore che induce alla speranza.

Ricorre spesso anche la metafora del cammino, in particolare nella lirica "La scala sul nulla", che è un'amara riflessione sull'inutilità della vita, ma non chiude alla speranza che nasce senpre dall'innocenza, in questo caso un cucciolo di cane.

L'esistenza è anche vista come qualcosa che può scivolare tra due porte: una mai aperta e l'altra chiusa troppo presto; abbondano metafore e simbolismo, sempre però con misura e pertinenza poetica.

Nella raccolta ci sono anche due "spazi" poetici ben distinti, uno ben articolato, dall'esito complessivo quasi narrativo. L'altro spazio è invece minimale, non propriamente "haiku", ma di estrema sintesi. Qui le immagini sono lapidarie, le sentenze anche. La forza evocativa aumenta, proprio per la riduzione estrema delle parole e i versi diventano stilettate. Eppure l'unità stilistica rimane la stressa delle liriche più lunghe, solo cristallizata.

La lettura di queste poesie riconcilia con qualcosa di grande, che spesso ci sfugge: è l'intricata e luminescente trama della vita, di tutte le vite che si intersecano e che risuonano in armonia comprendendo e "salvando" anche le dissonanze, che non vengonoo bandite dall'esistenza, ma servono a formare il tappeto sonoro complessivo, oppure, cromaticamente parlando, sono toni freddi che bilanciano i colori più caldi.

Due brevi elaborati estratti dal libro.

GIOCO

Tanto tempo fa giocavo con una bambina,

fatta di luce e d'azzurro.

Rideva sempre e mi portava per mano

tra le nuvole meravigliose dei sogni.

E' partita per sempre ormai

e mi ha lasciato solo un ricordo senza fine.

Si chiamava felicità.

PREGHIERA

L'eterno riposo dona a loro Signore, solo a loro

Perchè noi dobbiamo correre, odiare, uccidere.

Uccidere i nostri amici,

perchè requiescant in pace.

AMEN.

E' possibile effettuare la consultazione di questi libri presso la biblioteca di Fermo.

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