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a cura di Piero Evandri

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Comune di Monte San Pietrangeli

 

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Il documento più interessante della raccolta è senza dubbio l'antico Statuto, un Codice pergamenaceo formato da cinque libri, rilegati con tavole di legno dal dorso in pelle.

La scrittura utilizzata è una gotica tardiva, o per meglio dire una scrittura intermedia tra la gotica e l'antiqua; la lingua consiste invece in un latino ricco di volgarismi e anomalie.

In considerazione dei pochi e generici riferimenti alle "arti", dal testo emerge il passato di una comunità dalla forte connotazione rurale, la cui esistenza era regolata dai ritmi stagionali e dai lavori agricoli: in altre parole, una società abbastanza statica e saldamente vincolata al sentimento religioso del tempo.

Sulla base di alcuni elementi possiamo ascrivere il manoscritto all'anno 1493, anche se parte del testo potrebbe derivare da un precedente statuto, forse risalente al 1483.

 

Segnaliamo inoltre una trentina di pergamene, tra cui: la più antica, con cui il vescovo di Fermo concesse la licenza di edificare la chiesa di San Giovanni, con annesso ospedale (novembre 1387); quella del 19 maggio 1444, con cui papa Eugenio IV° dispensò il castello dal pagamento della taglia, viste le gravi devastazioni subite ad opera dell'esercito di Francesco Sforza; le tre pergamene datate rispettivamente 9 marzo 1482, 4 gennaio 1507 e febbraio 1552, redatte per definire i confini con Monte San Giusto, Torre San Patrizio e Rapagnano; quella del 15 marzo 1586, per mezzo della quale Pio V° confermò l'esenzione dalla giurisdizione di Fermo; quella del 26 maggio 1603, con cui si autorizzava l'organizzazione della festa di San Biagio.

 

Citiamo infine i sette catasti, risalenti agli anni 1558, 1581, 1631, 1683, 1720, 1724 e 1756.

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