“Fermo Mia” il primo portale D.o.c.
di Fermo e del territorio fermano.
Nel portale “Fermo Mia” troverete tantissime peculiarità storiche della città di Fermo e di tutto il fermano, la Fermo artistica, la Fermo culturale, la Fermo storica, la Fermo nascosta, la Fermo che non si conosce.
a cura di Piero Evandri
territorio del fermano
Amandola
» Home » Provincia di Fermo » Comprensorio di Amandola - Santa Vittoria in Matenano » Amandola
Amandola » Un balcone aperto sui Sibillini
Amandola
Amandola sorge su di un colle, ai piedi dei Monti Sibillini, nell’alto corso del fiume Tenna, a 550 mt. di altezza sul livello del mare.
Pare che il suo nome derivi da un mandorlo bellissimo e molto ammirato nella zona, come sembra testimoniare anche lo stemma comunale in cui è rappresentata appunto questa pianta. Altrimenti, secondo alcuni, il nome non è altro che l’emblema della sua splendida posizione panoramica.
Il territorio di Amandola fu abitato dai Piceni e dai Romani, come testimoniano un vaso di bronzo del V° sec. a.C., un cippo gromatico augusteo e un ponte sul fiume Tenna.
Nel VI° sec. il territorio venne invaso dai Goti e dai Longobardi e nell’VIII° sec. fu incorporato nel Ducato di Spoleto.
Nel XIII° secolo, anche grazie alla Chiesa che favoriva la nascita delle comunanze, i feudi di Agello, Marrubbione e Castel Leone si unirono dando vita al comune di Amandola. Questa acquisì nuovi feudi e quindi importanza, mantenne la propria autonomia ed emanò propri statuti nel 1265.
Quando nel XIV° sec. decaddero i comuni, Amandola passò in feudo ai Varano (1376), ai Malatesta (1403), a Francesco Sforza (1417), ancora ai Varano (1418) e poi a Cesare Borgia (1502).
Nel XV° e XVI° sec. Amandola si distinse per la fiorente industria della lana, dovuta anche ad una prospera agricoltura e pastorizia.
Nel XVI° e XVII° secolo, però, si verificarono anche frequenti carestie che influirono sulla crisi economica che già nel XVI secolo interessava tutta la Marca. La crisi economica si sommò a quella politica causata dalla Chiesa che con l’istituzione della Congregazione del Buon Governo (che cercava di controllare strettamente anche le periferie) bloccò lo sviluppo economico e sociale del territorio fino al XIX° secolo.
Nel 1798 Amandola subì un saccheggio da parte dei Francesi e dopo il Congresso di Vienna, nel 1817, fu scorporata dalla Delegazione di Macerata e annessa a quella di Ascoli, mantenendo fino all’Unità d’Italia la struttura amministrativa allora acquisita.
Il territorio di Amandola, soprattutto dopo l’istituzione del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sta vivendo un aumento del flusso turistico, ben gestito da un’eccellente ricettività che conta su impianti sportivi e ricreativi che bene si sposano con il fascino della storia e la bellezza del paesaggio.
Amandola spicca ancora oggi per la lavorazione del legno, il restauro e l’antiquariato del mobile.
Da vedere e visitare
Ponte Romanico-Gotico sul fiume Tenna
Il ponte, romanico-gotico, venne restaurato nel 1425 da Mastro Savino di Stefano Pucci.
Chiesa di S. Agostino
La chiesa fu voluta dal Priore Antonio Migliorati, divenuto Beato Antonio nel ‘700.
Chiesa di S. Francesco e chiostro
La chiesa fu edificata nei primi decenni del XIV° sec. e presenta un’architettura semplice.
Abbazia di San Ruffino e San Vitale
L’abbazia è di stile romanico ed è databile XI°-XII° secolo.
La chiesa, a struttura basilicale con presbiterio rialzato sopra la cripta, è a tre navate suddivise da pilastri e con copertura a capriate. Conserva affreschi del XIV° e XV° secolo.
La cripta, divisa in cinque navate, conserva le reliquie di San Ruffino e dà accesso alla cappella ipogea, a pianta cruciforme, che conserva affreschi del X° secolo.
Abbazia di San Vincenzo e Sant’Anastasio
L’abbazia è situata ai piedi del Monte Amandola, a 5 km. dall’abitato.
Chiesa e convento di San Bernardino
La chiesa risale al 1464, mentre il convento è del 1540.
L’ingresso alla chiesa è preceduto da un’ampia scalinata che conduce ad un portico a quattro arcate.
La chiesa ha una facciata a “capanna” e un interno ad un’unica navata. Conserva tele del ‘700.
Chiesa della Santissima Trinità
La chiesa, esistente già nel XIII° secolo, assunse il titolo attuale nel 1581, in seguito alla nascita della Confraternita della SS. Trinità.
Chiesa di Santa Maria della Misericordia a piè d’Agello
La chiesa, già esistente all’inizio del XV° secolo, fu dedicata alla Madonna della Misericordia contro il diffondersi della peste. La struttura negli anni subì frequenti modifiche, come l’aggiunta del portico esterno nel 1437 o l’innalzamento del tetto nel 1623.
L’interno, a navata unica, conserva affreschi umbro-marchigiani del XV° secolo.
Torrione del Podestà
Il torrione, trecentesco, venne costruito accanto al Palazzo del Podestà e fu restaurato nel 1547.
Nel ‘700 vi fu trasferito l’orologio che in precedenza si trovava sul campanile della chiesa di San Francesco. Il torrione è inglobato nel complesso del Teatro comunale.
Porta San Giacomo
E’ l’unica porta rimasta in piedi dell’antica cinta muraria. Venne abbattuta nel 1836, per far posto al nuovo Palazzo Comunale, e riedificata nel 1863 con gli stessi materiali.
Presenta due facciate: quella posteriore è originale, con arco a sesto acuto e merli, quella anteriore, rivolta alla Piazza Risorgimento, è barocca e presenta un orologio che precedentemente apparteneva alla chiesa di Sant’Agostino.
Realizzato alla fine del XVII° secolo.
Museo Antropogeografico
Il museo è ospitato nel Chiostro della Chiesa di San Francesco e permette ai visitatori di conoscere il Parco Nazionale dei Sibillini nei suoi vari aspetti: la fauna, la flora, le leggende, la storia, l’arte e la cultura popolare. Particolarmente interessante è il percorso del “paesaggio umano” che ricostruisce come l’intervento dei contadini, dei carbonai e dei pastori nel corso dei secoli abbia modellato e mantenuto una splendida natura.
Museo della Civiltà Contadina
Ospitato nel chiostro della Chiesa di San Francesco, il museo offre un interessante spaccato sulla vita contadina: dagli interni domestici agli attrezzi utilizzati per lavorare, ognuno dei quali accuratamente catalogato e spiegato nella sua etimologia ed utilizzo.
PERSONAGGI ILLUSTRI
Beato Antonio Migliorati da Amandola (1355-1450).
Appartenente all’Ordine Agostiniano fu uomo mite e penitente. Ricostruì il convento e la Chiesa di Amandola dove sono oggi venerate le sue spoglie.
Papa Clemente XIII° nel 1579 approvò il suo culto.
MANIFESTAZIONI
Festa dell’Epifania.
Le befane scendono in piazza per la gioia dei più piccoli.
Festa del patrono cittadino.
Il Beato Antonio Migliorati da Amandola viene festeggiato quale patrono della città il 25 gennaio di ogni anno.
Carnevale “De li Paniccià”.
Carnevale paesano a cui partecipano numerosi comuni limitrofi.
Sagra della fregnaccia.
Seconda e terza settimana di luglio.
Festa estiva del Beato Antonio Migliorati e Processione delle Canestrelle.
Rievocazione che si svolge ogni penultima domenica di agosto.
Festa del vino novello.
Ultima settimana di ottobre.
Diamanti a Tavola.
Mostra mercato del tartufo nostrano bianco e dei prodotti tipici locali: prima decade di novembre.
Tipicità
Latticini, formaggi, salumi e tartufi locali.
Si ringrazia l'amministrazione comunale di Amandola per la concessione del materiale e l'apporto fornito
alla realizzazione delle pagine.
© Copyright foto e testi del comune di Amandola & www.FermoMia.it
» E' vietata la riproduzione, anche per sunti di testi e immagini.
Scegli i nostri canali della Qualità Made in Italy - Choose our channels of the Made in Italy Quality
© Copyright www.fermomia.it // photo Nap Comunicazioni di Piero Evandri / All rights reserved
IL NOSTRO CIRCUITO WEB
CONTACT
+39 335 6382149
ADDRESS
Via Anfiteatro Antico, 6 - 63900 Fermo - Regione Marche - Italia
A cura di Piero Evandri
© www.PieroEvandri.com // Video and Photography // P. iva 02012570442