“Fermo Mia” il primo portale D.o.c.
di Fermo e del territorio fermano.
Nel portale “Fermo Mia” troverete tantissime peculiarità storiche della città di Fermo e di tutto il fermano, la Fermo artistica, la Fermo culturale, la Fermo storica, la Fermo nascosta, la Fermo che non si conosce.
a cura di Piero Evandri
territorio del fermano
Porto San Giorgio
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Porto San Giorgio
La cittadina è situata sul litorale piceno tra le foci dei fiumi Tenna (a nord) ed Ete Vivo (a sud).
L’esistenza del porto è testimoniata da Strabone, storico greco del I° sec. a. Cristo, da Plinio il Vecchio, scrittore latino del I° sec. d.Cristo, che cita il “Navale Firmanorum” ed anche dalle Tavole Peutingeriane” del III° sec. d.C.
A testimonianza della sua antichissima esistenza, durante i lavori per la costruzione dell’autostrada, vennero alla luce, in una zona che un tempo era occupata dal mare, oggi la foce del fiume Ete, dei reperti relativi al porto, anfore olearie e granarie.
La storia di Porto San Giorgio è strettamente legata al suo sviluppo come porto di Fermo, per il quale costituiva un naturale sbocco sul mare.
Il porto era collegato con Fermo dalla strada Pompeiana, così chiamata in onore del generale romano Gneo Pompeo Strabone, che aveva proprietà terriere nel piceno.
Le origini vere e proprie dell’abitato del Porto sembrano risalire agli anni successivi alle invasioni barbariche, quando dei pescatori veneti o dalmati, colti da una tempesta, si rifugiarono sulla costa e poi si stabilirono sulle falde del piccolo monte che sovrasta l’abitato, conosciuto come Monte Cacciù. Ancora oggi alcuni cognomi sangiorgesi ricordano questo lontanissimo legame.
Più tardi, nell’XI° secolo, il porto divenne una fortezza col nome di Castel Sangiorgio per invocare la protezione del santo guerriero contro i Saraceni che imperversavano sulla costa.
Nel 1164 passò al Capitolo della Cattedrale di Fermo, che verso la metà del secolo successivo lo cedette al comune di Fermo, che lo prese in affitto dietro un pagamento di un canone annuo.
Nel 1267 Lorenzo Tiepolo, podestà di Fermo e futuro doge di Venezia, ordinò di costruire la rocca, che prese il suo nome, per difendere il porto contro le scorrerie dei pirati.
Le fortune del Castello furono legate sin dalle origini all’alleanza tra Fermo e Venezia, in quanto questa dominava i mari ed aveva bisogno di uno scalo sicuro e di un punto d’appoggio per controllare le vie d’acqua. Fermo da parte sua non disdegnava avere un alleato forte a cui poteva garantire un approdo controllato e grazie a questa alleanza nel XIII° secolo due podestà fermani, Ranieri Zeno e Lorenzo Tiepolo divennero dogi di Venezia.
Lorenzo Tiepolo ebbe il merito di trasformare il tranquillo villaggio di pescatori promuovendo una valida politica marittima: potenziò le attrezzature portuali consentendo allo scalo sangiorgese di diventare un porto efficiente ed attrezzato.
Fermo poteva esercitare la sua giurisdizione sulla costa, che andava dal fiume Potenza al fiume Tronto, tramite il suo navale che, tra tutti quelli che Fermo possedeva (San Benedetto, Grottammare, Porto Sant’Elpidio, Civitanova …… ), era il più sicuro insieme a quello di Grottammare.
Nel XIV° secolo, a seguito delle invasioni turche, Fermo decise di proteggere Porto San Giorgio con una cinta muraria di cui ancora oggi si scorgono le tracce, come gli archi a sesto acuto che costituivano l’impianto portuale e di cui oggi sono rimasti soltanto due esempi.
Dal 1550, per 125 anni, Fermo, Porto San Giorgio e tutto lo stato furono governati dal Nepote o dal parente più prossimo del Papa regnante.
Castel San Giorgio cercò più volte di raggiungere la propria autonomia da Fermo e gli attriti tra le due città si protrassero fino al 1743, anno in cui la Congregazione Fermana decise per l’autonomia di Castel San Giorgio, che prese il nome definitivo di Porto San Giorgio.
Nel XVII° sec. la cittadina si espanse fuori le mura, con la costruzione della Chiesa del Suffragio e del Borgo Marinaro; in seguito all’arretramento delle acque fu possibile sviluppare ulteriormente l’incasato. L’attività peschereccia subì un incremento grazie all’utilizzo delle “paranze” (imbarcazioni molto agili utilizzate lungo la costa picena).
Successivamente, nel XVIII° sec. Porto San Giorgio fu invaso ed occupato da truppe spagnole e tedesche; era il periodo delle guerre di successione. Nel 1798, tra Porto San Giorgio e Marina Palmense, si combattè una battaglia tra Cispadani e Francesi che si concluse con la vittoria di questi ultimi.
Nella prima parte del XIX° sec. Porto San Giorgio continuò a chiedere l’autonomia da Fermo che cercava di riannetterla a sé e nel 1816 il Governo Pontificio finalmente la concedette.
Nel 1860, con l’Unità d’Italia, Fermo perse la provincia che aveva ottenuto dall’autorità pontificia, ma in compenso ottenne l’annessione di Torre di Palme, che fino a quel momento era appartenuta a Porto San Giorgio.
In questi primi decenni del XIX° sec. la cittadina ebbe un notevole incremento edilizio: sono di questo periodo Villa Pelagallo, la nuova Chiesa di San Giorgio ed il teatro neoclassico.
Nel 1863, dopo la costruzione della ferrovia, Porto san Giorgio estese il suo abitato verso la costa sviluppando il quartiere Marina, caratterizzato da numerosi villini in stile liberty, di proprietà dei primi amanti della villeggiatura.
Porto San Giorgio è oggi una graziosissima cittadina rivierasca che vive principalmente di turismo. Nei primi anni del ‘900 erano conosciute le virtù climatiche e terapeutiche del luogo, tanto che con un decreto ministeriale nel 1927 Porto San Giorgio venne riconosciuta come “stazione di cura, soggiorno e turismo”.
La cittadina è stata segnalata con due vele nella Guida Blu di Legambiente.
Porto San Giorgio è dotata di un porto turistico-peschereccio di eccellenza: è tra i più grandi dell’Adriatico ed uno dei più attrezzati d’Europa. Conta 900 posti barca, per imbarcazioni fino a 30 metri, ed ha una vasta area dedicata alla pesca. Questa è un’altra risorsa importantissima della cittadina, che con l’uso delle “lancette” prima e delle “paranze” poi, ha notevolmente incrementato la sua attività.
Il porto di San Giorgio è stato più volte insignito della bandiera blu della Comunità Europea, grazie anche alla balneabilità delle acque che lo circondano.
Il territorio agricolo è coltivato a cereali, viti, ulivi e alberi da frutto; l’attività industriale produce cordame, laterizi, mobili e calzature.
Porto San Giorgio si offre al turista come una moderna località turistica che riesce a coniugare un’ampia gamma di servizi con una dimensione ancora a misura d’uomo. E’ circondata, inoltre, da tanti altri centri di interesse storico-artistico, è sul mare ma è pure vicinissima ai Monti Sibillini e permette a chi ne ha voglia di progettare numerosi e interessanti itinerari.
Da vedere e visitare
Archivio Storico del Comune di Porto San Giorgio.
La Rocca, fatta erigere nel 1267 dal podestà di Fermo Lorenzo Tiepolo, si erge alle spalle della Chiesa di San Giorgio.
Villa Bonaparte - (Oggi Pelagallo)
La villa fu costruita agli inizi del XIX° secolo dall’architetto Ireneo Aleandri.
Fontana della Democrazia
La fontana, situata nel piazzale antistante la Chiesa di San Giorgio, è opera di Alfonso Bernardini (1897) ed è una delle più belle e monumentali delle Marche.
Torre dell’Orologio
Situata sul piazzale della Chiesa di San Giorgio.
Nel Palazzo Comunale
Si conserva un olio su tela di Gaetano Gandolfi (1775) raffigurante San Giacomo tra due santi.
Teatro Comunale Vittorio Emanuele II°
Costruito tra il 1811 e il 1816 su disegno dell’architetto Carlo Lucatelli da Tolentino, fu inaugurato nel gennaio del 1817.
La chiesa fu eretta tra il 1831 e il 1851 in sostituzione della precedente che sorgeva nello stesso luogo e che venne demolita nel 1804.
Chiesa del Suffragio
Detta anche delle “Anime Sante” è di origine settecentesca e conserva al suo interno una Pala di Aureliano da Milano e due tele di Francesco Trevisani.
Chiesa del Cimitero
Conserva al suo interno una Tavola raffigurante la Crocifissione (XVI° sec.).
PERSONAGGI ILLUSTRI
Pio Panfili – (1723-1812) Pittore ed incisore.
MANIFESTAZIONI
Festival dei prodotti tipici enogastronomici – Mese di marzo.
Festa del Patrono - Si svolge il 23 aprile e il week end che lo comprende. Il giorno 23 hanno luogo le celebrazioni religiose, il sabato e la domenica si svolge una fiera molto grande e la festa si conclude con una tombolata in piazza e i fuochi pirotecnici.
Di Villa in Villa concerti itineranti – Mese di luglio.
Mercatino “Il Trovantico” – Mesi di luglio e agosto.
Festa della Birra – Mese di agosto.
Festa del Mare - La manifestazione, che si svolge nel mese di agosto, ed è conosciuta come “Festa della Padella”, prevede una sfilata di imbarcazioni sul mare e una frittura di calamaretti fatta nella famosa “Padella Gigante dell’Adriatico”, di 5 mt. di diametro.
Festival Internazionale di Scacchi - Di rilevanza internazionale, attira giocatori professionisti di tutto il mondo ed ha luogo in estate.
Tipicità
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