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Il Tappeto

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Il Tappeto Orientale e Persiano

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Vocabolario del Tappeto

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Dardashti:

Famiglia di maestri annodatori di grandissimo prestigio della città di Jsfahan.

Datazione:
Indicazione temporale inserita nel tappeto. Specifica, in cifre arabe eseguite secondo il computo cronologico maomettano, il periodo in cui il manufatto è stato realizzato.

Decolorazione:
Procedimento naturale eseguito con ripetuti lavaggi in acqua ed asciugatura al sole. Non sempre praticato ma presente in ogni parte del territorio asiatico serve a stemperare la colorazione originale del tappeto. Tale pratica (derivante da antiche usanze delle tribù di quei luoghi) offre al prodotto finale delle variazioni cromatiche di estremo interesse. La pratica, se eseguita naturalmente, non deprezza il valore del tappeto ma anzi lo accresce. Non si può dire altrettanto delle decolorazioni artificiali da bandire assolutamente. In caso di acquisto di un esemplare con queste caratteristiche fatevi specificare e certificare la particolarità.

Densità:
Numero dei nodi presenti per decimetro quadro. Una maggiore concentrazione di nodi determinerà maggiore qualità nella lavorazione e nei dettagli.

Dozar:
Il termine di origine iraniana viene utilizzato come unità di misura per tutti quei tappeti che rientrano nelle dimensioni di metri 2x1,40. Letteralmente significa DUE ZAR ove ZAR viene utilizzato come termine di misura.

Drago:

Animale di fantasia tradizionalmente utilizzato nei tappeti cinesi, Tibetani e caucasici. Viene raffigurato con colori e forme diverse in funzione delle usanze e credenze presenti nelle zone di provenienza.

Elmali:

Nome del motivo a pomo.

Emadì:

Noto maestro annodatore contemporaneo di Esfahan.

Esfahan: (Isphahan detta anche Esphahan)
Una delle città più antiche ed importanti dell'Iran (Persia).

Eyerlik:

Coperta da sella.

Galleria Fotografica

Il Tappeto

Farsh:

Significa tappeto, in lingua persiana moderna.

Findik (Findikli):

Tappeti molto delicati con piccoli disegni.

Finitura:

Annodatura di chiusura della lavorazione.

Fermatura (blocco) della testata inferiore e superiore, per evitare le sfrangiature dei tappeti.

Floche (Flosch):

Termine commerciale che indica la produzione di tappeti sintetici, prodotti con materiali diversi quali fibre sintetiche, misto seta artificiale e cotone mercerizzato.

Frangie:

Prolungamento dell'ordito (catena) alle estremità del tappeto; spesso lavorate pregevolmente con annodature decorative.

Farsibaff:

Nodo persiano.

Gallo:

Motivo ornamentale utilizzato preferibilmente dalle tribù nomadi persiane ed anche dall'etnia Baluci.

Garzare:

Procedimento di rifinitura utilizzato nella lavorazione della lana per renderla morbida e flessibile.

Gashokdan:

Borsa per posate, specchi e simili.

Germetsh (Germech):

Tipico tappeto d'ingresso che veniva steso fra gli stipiti della porta per proteggere dalla polvere e dai piccoli animali.

Ghiordes:

Città dell'Anatolia dove Alessandro sciolse l'omonino nodo; il termine viene usato per indicare il sistema di annodatura utilizzato dai turchi (nodo turco). Tipologia di tappeti anatolici

Giardino (tappeto):

Manufatto nel cui campo, diviso in varie parti, è rappresentato con il disegno un giardino persiano.

Gül:

Denominato fiore anche in turco, emblema decorativo tipico di ogni tribù turcomanna. Originariamente erano disegni totemici dei quali oggi nessuno comprende il significato.

Con questo nome si indica una parte specifica presente nei tappeti orientali con motivi floreali. Motivo che si ripete spesso sull'intero tappeto. Il nome deriva dalla parola persiana “gol” che significa rosa, fiore e indica vari tipi diversi di disegno a motivo gül.

Göl:

Nome che indica un motivo ottagonale, a forma di zampa di elefante, presente nei tappeti orientali. Di solito in determinate produzioni il disegno (göl) si ripete per l'intero tappeto ed è molto comune, ad esempio, nei tappeti pakistani.

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