“Fermo Mia” il primo portale D.o.c.
di Fermo e del territorio fermano.
Nel portale “Fermo Mia” troverete tantissime peculiarità storiche della città di Fermo e di tutto il fermano, la Fermo artistica, la Fermo culturale, la Fermo storica, la Fermo nascosta, la Fermo che non si conosce.
a cura di Piero Evandri
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Falerone » La storia ed il suo parco archeologico
Falerone
La cittadina è situata a 433 metri di altezza tra la bassa valle del fiume Tenna e l’alto bacino del torrente Ete Morto, a metà strada tra il mare e la montagna.
Le sue origini sono antichissime. Testimonianze storiche dicono che il territorio era abitato dai Piceni, che già nel VI sec. a.C. venivano descritti come “gente importante”, abile nella caccia e nel lavoro dei campi. Gente piuttosto indipendente, tanto da armarsi e combattere validamente contro i romani, che nel 296 a.C. li volevano conquistare. Successivamente, nel 90 a. Cristo, i”socii” piceni, capeggiati da Tito Lafrenio, Publio Ventilio e Gaio Vidacilio, sconfissero ancora una volta i romani di Pompeo Strabone, che furono costretto a rifugiarsi a Fermo. Occorse l’intervento dell’abile generale Galba, che li sorprese da dietro, per sconfiggerli.
Nel 29 a. C. Ottaviano ordinò l’edificazione di un piccolo capoluogo nella centuriazione augustea della valle del Tenna, dove poter stabilire i suoi veterani. Sorse così Falerio Picenus, l’attuale Piane di Falerone. La scelta del posto era giustificata dal fatto che la terra era ricca di acqua e molto fertile, inoltre la futura cittadina si sarebbe trovata sul punto di snodo per Fermo, Urbisaglia ed Ascoli ed avrebbe potuto usufruire della navigazione del fiume Tenna, come ulteriore via di comunicazione.
Falerio Picenus divenne un centro importante, dotato di teatro ed anfiteatro, con numerose ville patrizie, terme e impianti idrici all’avanguardia.
Con l’avvento dei Goti e dei Longobardi poi, Falerio andò in rovina, anche perchè pagò a caro prezzo la sua nota indipendenza per mano dei Longobardi che li repressero duramente togliendo loro ogni diritto politico.
Giunsero in seguito i Saraceni che con le loro incursioni, i loro saccheggi e distruzioni costrinsero i Faleronesi a rifugiarsi sul colle sovrastante il fiume Tenna, dove poterono ricominciare a vivere.
Con l’avvento dei Franchi la cittadina visse anni tranquilli, che furono però interrotti dalle incursioni e dai delitti di predoni, quasi sicuramente Saraceni, che avevano la loro base d’appoggio tra Pescara e Tivoli.
I Faleronesi si rifugiarono sul colle sovrastante il fiume Tenna e ripresero la loro quotidianità. Vissero i secoli successivi governati dai signori del tempo, come il conte Mainardo, Fallerone I, Fallerone II o Pietro III. Furono secoli di relativo benessere in quanto Falerone godeva di possedimenti molto estesi, che andavano da Montefortino a Caldarola, da Comunanza a Grottazzolina, da Force a Massa Fermana.
Alla fine del ‘700 la cittadina conobbe il passaggio delle truppe francesi e dei “Giacobini”, capitanati dal generale De Lahoz e dal brigadiere generale Clemente Navarra.
In seguito Falerone visse una buona fioritura culturale, che crebbe imperniandosi su di una solida tradizione agricola, che ancora oggi contraddistingue il paese ed il suo territorio. Nacque e crebbe la lavorazione della paglia del grano, con la quale allora ed ancora oggi la cittadina produce rinomati cappelli.
Dal punto di vista storico-culturale Falerone, con il suo Parco Archeologico, è un sito di grande importanza che conserva numerose testimonianze del passato romano ed è meta continua di turisti e scolaresche provenienti da tutta la regione.
Da vedere e visitare
Parco Archeologico
L’area, che comprende 30 ettari circa di terreno, preserva quello che rimane dell’antica “Falerio Picenus” , voluta da Augusto per i suoi veterani dopo la battaglia di Azio nel 31 a.Cristo.
Museo Civico Antiquarium
Ospitato all’interno dell’ex Convento di San Francesco, il museo raccoglie statue, urne funerarie, iscrizioni latine e molte suppellettili.
Loggette dei Mercanti
Le Loggette hanno sempre costituito il biglietto da visita di Falerone, in quanto sono costituite di un doppio ordine di portici risalenti al ‘400, di bellissimo impianto. Furono edificate per accogliere i pellegrini, le fiere e i mercati.
Chiesa di San Paolino
Fuori dal centro storico, immersa nel verde di pini ed abeti, sorge la piccola chiesa rurale di San Paolino.
Eretta nel XIII secolo, fu la prima chiesa della “nobile città di Fallera” ed ancora oggi è possibile ammirarla nella sua austera bellezza, in stile romanico-gotico. Costruita con pietre di fiume, presenta un’elegante bifora nella terza sezione ed una torre campanaria quadrangolare.
Chiesa di Santa Margherita
Situata lungo la provinciale che collega Falerone a Sant’Angelo in Pontano, la chiesa, eretta nel XIII secolo, ha subito molti rimaneggiamenti.
Sorta probabilmente per volere dei Longobardi, signori di Falerone, la chiesa presenta un bel rosone protoromanico e una torre campanaria incompleta del 1200.
Chiesa di San Fortunato
La chiesa fu eretta in onore di San Francesco nel 1287 e alcuni anni dopo fu aggiunto il convento.
Presenta un abside poligonale e un originale campanile del 1400, con una cuspide conica.
PERSONAGGI ILLUSTRI
Fra Pellegrino da Falerone
Fra Pellegrino nacque da una nobile famiglia faleronese alla fine del ‘200 e dopo una vita trascorsa piuttosto “allegramente”, fu colpito dal fervore di una predica di San Francesco, tanto da abbandonare tutto per seguire Cristo e la via che gli indicava il Santo.
Pellegrino morì a San Severino nel 1323, pianto come un santo e nel 1821 papa Pio VII lo beatificò.
Gli sono stati ascritti numerosi miracoli, particolarmente quelli riferiti al dolore ai denti.
MANIFESTAZIONI
Festa del patrono San Fortunato
Il santo è festeggiato i primi di giugno con una grande festa ed una solenne processione.
Festa della Nzegna
Si svolge la prima settimana di agosto e le sue origini sono tutt’oggi dibattute.
Magia della notte
Festa che si svolge i tre giorni dopo la nzegna ed è organizzata da un gruppo teatrale dialettale.
Festa della Pasquetta
Si svolge nella chiesa di San Paolino.
Castagnata
Si svolge nel mese di ottobre.
Il Presepe vivente
Si svolge nella suggestiva cornice del Teatro Romano all’interno dell’Area Archeologica. Con i suoi 500 figuranti, centurioni a cavallo, accampamenti, mercati e locande, rievoca, suscitando intense emozioni, la nascita del Salvatore.
Tipicità
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