“Fermo Mia” il primo portale D.o.c.
di Fermo e del territorio fermano.
Nel portale “Fermo Mia” troverete tantissime peculiarità storiche della città di Fermo e di tutto il fermano, la Fermo artistica, la Fermo culturale, la Fermo storica, la Fermo nascosta, la Fermo che non si conosce.
a cura di Piero Evandri
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Sant'Elpidio a Mare
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Sant'Elpidio a Mare » Storia e tradizione medioevale
Sant'Elpidio a Mare
La cittadina sorge sulla dorsale che divide la valle del fiume Tenna da quella dell’Ete Morto. Posta a 251mt. di altitudine, dista appena 9 chilometri dal Mare Adriatico.
Il nome di Sancto Elpidio Majore compare per la prima volta in un documento dell’XI sec. e sembra che così si chiamasse per potersi distinguere da Sant’Elpidio Morico. “Ma jo re” si contrasse in “Ma re” che oggi è divenuto “a Mare”.
Sul suo territorio venne alla luce una necropoli picena dell’VIII sec. a. Cristo, a testimonianza della sua antichissima storia, comune a tutta la regione Marche.
Sembra che la sua origine risalga alla città romana di Cluana, bagnata dal fiume Chienti e distrutta dai Goti nel 400.
Nell’887 venne fondata l’Abbazia Imperiale di S. Croce al Chienti e sembra che il nucleo medioevale di Sant’Elpidio a Mare sia da mettere in relazione con la suddetta abbazia. Questo nucleo sorse nell’XI sec. sulla sommità del colle, con il toponimo di “Castello di S. Elpidio”.
Nel 1250 Federico II del Sacro Romano Impero elevò il borgo a Libero Comune, consentendogli di costruire un porto tra Chienti e Tenna. Ciò fece si che la cittadina acquistasse tanta importanza da inimicarsi la potente e vicina Fermo, che nel 1328, guidata da Mercenario da Moteverde, la assalì e saccheggiò. Questo si ripetè nel 1377 con Rinaldo da Monteverde che distrusse ben quattro contrade e trafugò la reliquia della Sacra Spina.
Dopo il 1380 gli elpidiensi ricostruirono il loro comune sul colle della Pieve, sulla cui sommità si trova oggi Piazza Matteotti.
La cittadina visse l’immigrazione di “Lombardi” e “Schiavoni”, ritrovando subito una certa vivacità, ma nel 1431 subì il saccheggio delle truppe di Francesco Sforza, al quale fecero seguito anni di decadenza fino ai sec. XVII e XVIII.
Con l’arrivo delle truppe napoleoniche, Sant’Elpidio a Mare pagò duramente la sua fedeltà alla Chiesa, infatti nel 1797 subì la sconfitta della battaglia del Colle dei Cappuccini.
Papa Leone XII nel 1828 innalzò il castello di Sant’Elpidio a “città”.
Durante la seconda guerra mondiale fu territorio amministrato dalla Repubblica Sociale Italiana e nel 1952 divenne comune autonomo.
Sant’Elpidio a Mare, dunque, è una cittadina ricca di storia ma anche vivace dal punto di vista delle iniziative culturali, artistiche e degli eventi organizzati. Si realizzano rassegne musicali, stagioni concertistiche, mostre mercato e rievocazioni storiche. La città si proietta anche nel futuro con concorsi nazionali per la moda e dal 1993 è sede di una prestigiosa Biennale di Grafica e di Fotografia.
La sua economia si basa prevalentemente sull’industria calzaturiera, che ha radici molto lontane, ed il suo tessuto è ricchissimo di piccoli e medi laboratori artigianali che producono calzature e pelletterie in genere. Tutto questo patrimonio ha trovato la sua giusta collocazione e valorizzazione all’interno del Museo della Calzatura che è stato costituito all’interno dello storico Palazzo Montalto-Nannerini.
Da vedere e visitare
Cinta Muraria
La cittadina conserva parte delle antiche mura, Porta Marina, ricostruita in epoca fascista, Porta Romana e Porta Canale o Canaria. Questa è l’unica rimasta intatta, emblema dell’imponente struttura difensiva risalente al XIV sec.
Palazzo Comunale
Costruito nel XIV sec. durante l’assalto di Rinaldo da Monteverde del 1377, fu ricostruito nel XV sec. dall’architetto bolognese Pellegrino Pellegrini. Venne ristrutturato alla fine dell’ottocento dall’ architetto Ireneo Aleandri.
All’interno della sala consiliare si possono ammirare due polittici di Vittore Crivelli.
Pinacoteca Civica Vittore Crivelli
La pinacoteca è situata nell’antico Convento dei Filippini, che ebbe l’attuale assetto per opera dell’architetto Giuseppe Valadier nella seconda metà del settecento.
Deve il suo nome ai Cavalieri Gerosolimitani, meglio conosciuti come Cavalieri di Malta.
Basilica Lateranense della Misericordia
Eretta a partire dal 1575, presenta una bella facciata in laterizio ornata da un portale orientaleggiante, sovrastato da un rosone e una finestra architravata. Superiormente ci sono due meridiane che indicano l’ora italica e quella astronomica.
Al suo interno conserva affreschi attribuiti al Pomarancio, altri di Andrea Boscoli, una tela dell’anconetano Lilli e due splendidi organi: uno del maestro veneto Pietro Nacchini, del 1757, e un altro di un allievo e continuatore della scuola di Gaetano Callido, del 1782.
La Perinsigne Collegiata
La chiesa, risalente al XIII secolo, è dedicata al santo patrono della città ed ai suoi discepoli: Sant’Ennesio e Sant’Eustasio di cui conserva le ossa.
La facciata rivolta alla piazza, presenta resti gotici con cinque finestre trecentesche ornate di terracotta.
L’interno conserva numerose opere d’arte come il sarcofago romano del IV sec. d.C., una tela di Nicola Monti e una grande mostra d’altare in stile barocco, realizzata nel 1702 dagli Scoccianti. Inoltre sono presenti una tela di Jacopo Palma il Giovane, una del Pomarancio e un prezioso organo ricostruito nel 1765 da Gaetano Callido.
Chiesa di Sant’Agostino “Nuovo”
La chiesa venne eretta nel XIV sec. in onore di Sant’Antonio e riconsacrata a Sant’Agostino dopo la distruzione del 1377 da parte di Rinaldo da Monteverde, del convento agostiniano.
L’edificio presenta una bella facciata in stile barocco impreziosita da un portale rinascimentale del 1505.
Chiesa di Sant’Agostino “Vecchio”
Eretta nel XIII sec. oggi conserva della costruzione originale solamente il basamento, la facciata e all’interno un altare in marmo d’Istria del 1371. Questo ospitava la reliquia della Sacra Spina trafugata dai fermani nel 1377. La preziosa reliquia fu donata del re di Francia al Beato Clemente, appartenente agli agostiniani, durante il XIV Concilio Ecumenico del 1274.
La chiesa conserva anche al suo interno un dipinto del XV sec. dedicato alla Vergine col Bambino e intitolato la “Madonna dei Lumi”, nome con il quale è conosciuta oggi la chiesa.
Chiesa di San Filippo Neri
La chiesa, costruita tra il 1735 ed il 1789, presenta una severa facciata in laterizi a due ordini sovrapposti. L’interno, a navata unica, è decorato da stucchi policromi e colonne corinzie, la volta presenta dipinti a tempera attribuiti a Giovan Battista Ripani (XIX sec.). Sono conservate anche una tela di Nicola Monti (1736-1795) che rappresenta l’estasi di San Filippo, quattro tele di Carlo Gavardini (XIX sec.) e un bel pulpito settecentesco.
Santuario della Madonna degli Angeli
La chiesa, eretta nel XIV sec., presenta al suo esterno un bassorilievo raffigurante un’aquila che si pensa provenga dalla Abbazia di Santa Croce al Chienti.
Al suo interno custodisce un dipinto del XVI sec. situato in un’opera lignea del 1790 e affreschi rinascimentali attribuiti alla scuola di Lorenzo Salimbeni.
Basilica Imperiale di Santa Croce al Chienti
Situata in frazione Casette d’Ete, risulta essere uno dei più importanti insediamenti monastici dell’Alto Medioevo.
Eretta nell’887, nei sec. X e XII venne ampliata in stile romanico, raggiungendo il suo massimo splendore. Nel 1790 fu adibita ad uso agricolo e ciò decretò l’inizio della sua decadenza, che si è prolungata fino al 2006, anno in cui sono iniziati i lavori di restauro che l’hanno riportata alla sua tipologia iniziale ed alla riapertura al pubblico nel 2010.
Il museo è ospitato all’interno del palazzo Montalto-Nannerini e raccoglie e testimonia la lunga storia e la cura che la cittadina ha sempre avuto nei confronti della calzatura.
Osservatorio Astronomico
Situato in località Castellano, è stato inaugurato nel1986 ed è uno dei cinque osservatori della regione. Posto sotto una cupola di vetro resina, dispone di un telescopio riflettore di 254mm.
PERSONAGGI ILLUSTRI
» Giovanni Antonelli (1851- post 1909)
Genio della poesia, visse tutta la vita come un emarginato, un pazzo, un uomo considerato ovunque come contro
la moralità, la chiesa e i potenti.
Nacque a Sant’Elpidio a Mare nel 1524 da nobile famiglia.
Fu medico ma soprattutto scienziato e ricercatore e il suo interesse si rivolse soprattutto allo studio delle acque.
Uomo di umili origini, ebbe una folgorante carriera che lo portò ad esibirsi nei maggiori teatri a fianco di grandi nomi come la Callas
e grandi direttori come Giulini, Previstali, Ziino, Gui ed altri.
» Padre Giuseppe Bocci (1885-1974)
Oggi in corso di beatificazione, Padre Giuseppe da Sant’Elpidio nacque nella frazione Corva, che oggi fa parte del comune di Porto Sant’Elpidio.
Seguì la sua passione poetica abbracciando la moda del momento che era quella dell’improvvisazione poetica, cioè la capacità di creare
sul momento rime su temi storici e letterari.
MANIFESTAZIONI
» Lu Mercatu Anticu
Tutti i mercoledì di luglio e agosto.
» Rassegna di teatro dialettale
Nel mese di luglio.
» Sagra della trebbiatura
Alla fine del mese di luglio.
» Modidea
Concorso nazionale per giovani stilisti, si svolge nel mese di luglio.
» Festa del Patrono di Sant’Elpidio Abate
Si svolge il 2 settembre.
» Sagra della polenta
Nel mese di settembre.
» Premio Internazionale d’organo antico “Pietro Nacchini”
Nei mesi di settembre ed ottobre.
» Città Medioevo
La rievocazione si svolge l’ultima settimana del mese di luglio e prevede che tutta la città si apra al periodo storico che l’ha vista
al suo massimo splendore.
» La Contesa del Secchio
La rievocazione, che si svolge ogni anno la seconda domenica di agosto dal 1953, è una tra le più antiche e spettacolari delle Marche.
Tipicità
» La lavorazione della calzatura artigianale di pregio “Il Vero Made in Italy”.
Si ringrazia l'amministrazione comunale di Sant'Elpidio a Mare per e l'apporto fornito alla realizzazione delle pagine.
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